In questo blog risponderemo alle seguenti domande: Perché alcuni transfer sono dotati di una barriera contro la migrazione del colore? Qual è la correlazione tra tessuto sublimato e blocco per la migrazione? Perché un tessuto sublimato può essere un problema e come possiamo garantire che il risultato dopo l’applicazione sia ottimale? Che fattori dobbiamo considerare quando pensiamo alla realizzazione di un transfer?
Se i tessuti bianchi devono essere colorati, ci sono varie modalità tramite le quali può essere effettuata questa operazione. Una di esse è la sublimazione: dal punto di vista tecnico, la sublimazione si verifica quando l'inchiostro stampato sulla carta viene trasferito sul tessuto attraverso l'uso di una pressa dedicata, passando direttamente dallo stato solido a quello gassoso in modo istantaneo. Tuttavia, questo processo funziona solo con il poliestere o con i tessuti misti, mentre altri processi di tintura riguardano le fibre naturali come il cotone.
I transfer vengono applicati sul tagliato o sul capo finito a temperature comprese tra 120°C e 200°C. Tessuti o materiali precedentemente sublimati, a queste temperature vedono riattivarsi i colori che, tornando parzialmente in forma di vapore, attraversano i vari strati del transfer, solidificandosi poi nuovamente. Se il colore raggiunge la superficie, questa poi apparirà macchiata. Il processo può essere lento, e si potrebbe notare nessuna alterazione subito dopo l'applicazione. I segni della sublimazione possono apparire anche dopo alcuni mesi.
I problemi sono fatti per essere risolti: la nostra soluzione è un blocco contro la migrazione del colore. Questo “scudo” consiste in uno strato protettivo incorporato nella struttura del transfer. Nella maggior parte dei casi, si presenta appena sopra l’ultimo strato, quello di colla, dove forma la barriera che ferma il colore che evapora.
La maggior parte dei blocchi anti-migrazione è costituito da uno strato nero di carbone attivo. Il carbone attivo è composto da particelle grandi che agiscono in modo simile ad una spugna, catturando e imprigionando il colore in migrazione.
Lo strato di carbone attivo è posizionato direttamente sopra lo strato adesivo in modo che tutti gli altri strati del transfer siano protetti dal colore che sta migrando. Per una migliore comprensione, qui puoi vedere la sezione verticale di un transfer ingrandito 30 volte.
La foto mostra la nostra qualità 3D SILICONE X TATAMI, dal basso verso l’alto troviamo: colla (bianca), blocco anti-migrazione (nero), tatami non tinto, tatami colorato (viola), silicone non tinto e silicone colorato (bianco).
In caso di indumenti estremamente elastici, potrebbe essere necessario spostare la scelta su un prodotto che, rispetto all’ECOBLOCK BLACK, meglio assecondi questa caratteristica del tessuto.
Dovendo comunque tener presente che il colore potrebbe sublimare durante l’applicazione, la qualità che ben concilia elasticità e protezione dal colore è l’ECOBLOCK WHITE. Composto da silicone, rigetta naturalmente il colore, per tanto il blocco anti-migrazione non sarà necessario, e sarà garantita un’elevata flessibilità
Prendiamo in considerazione le seguenti domande:
Il tuo tessuto o materiale oggetto dell’applicazione è tinto di un colore diverso dal bianco?
Il tuo tessuto o materiale è composto da tessuti misti o poliestere?
Il tuo indumento è ad esempio una giacca in softshell?
Se hai risposto SÌ ad almeno una di queste domande, il prodotto che ti offriremo avrà sicuramente un blocco per la protezione dalla migrazione del colore.
Riassumiamo tutto brevemente: tessuti, materiali e capi sublimati non sono un ostacolo per una personalizzazione tramite transfer termoadesivo! Un blocco anti-migrazione impedisce che un transfer si macchi a seguito del processo di applicazione o lavaggio. Posizionato a contatto con lo strato di colla per preservare tutte le altre parti del prodotto, la barriera è necessaria per la decorazione di tessuti e materiali che sono stati colorati tramite il processo di sublimazione.